Ghost Recon: Future Soldier

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Noctis71
view post Posted on 24/6/2010, 11:10





Ghost Recon: Future Soldier

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Genere: Sparatutto
Sviluppatore: Ubisoft Paris
Distributore: Ubisoft
Data uscita: 1Q 2011



La visita allo stand Ubisoft presso l’E3 2010 ci ha permesso di assistere ad una demo di Ghost Recon: Future Soldier giocata per noi dagli sviluppatori, occasione ottima per fare il punto sulla nuova direzione intrapresa dal brand. Fino ad oggi, pochissime informazioni sono trapelate relativamente a questa quinta incarnazione dello sparatutto militare, laddove il publisher francese si è limitato ad affermare che si tratterà di una revisione futuristica del gameplay con un’enfasi più spostata sull’azione che sulle tattiche militari. Circa dieci minuti di gameplay ci hanno chiarito la nuova filosofia di gioco, vediamo com’è andata.

Tango down
Il sipario si è alzato su una desolata costa della Norvegia, dove i quattro membri della squadra Ghost Recon perlustrano un piccolo avamposto militare in cerca del loro bersaglio, un terrorista e trafficante d’armi. La buona riproduzione dei movimenti di squadra e le continue trasmissioni via radio contribuiscono a riprodurre un’atmosfera molto realistica; insieme ai compagni ci troviamo a passare letteralmente in mezzo ai nemici grazie alla speciale mimetizzazione Optic Camo, che rende temporaneamente invisibili i soldati agli occhi degli avversari. Chiaramente la tecnologia dipende da una scorta di energia che si consuma piuttosto velocemente e necessita talvolta di alcune pause per ricaricarsi. La possibilità di muoversi non visti tra le linee nemiche crea situazioni di grande tensione, come l’eliminazione silenziosa di una guardia seduta ad una postazione di fuoco fissa, con il nostro compagno costretto a tenere sollevata la testa del cadavere per non dare troppo nell’occhio. Già a questo punto del giocato era possibile rendersi conto di come i tre compagni si muovano sul campo di battaglia mossi dall’Intelligenza Artificiale e non sia possibile dar loro ordini o assegnare posizioni, una scelta di gameplay che riporta il focus sul singolo giocatore e su un’azione più diretta, sacrificando di fatto la componente tattica. Di assassinio in assassinio, la silenziosa processione è continuata fino all’individuazione del bersaglio, intento a controllare una mappa della zona insieme ad alcuni suoi commilitoni. Mentre il giocatore tiene la mira ben salda sul nemico designato, vediamo il laser dei fucili dei tre compagni fissarsi sulle teste delle due guardie: un conto alla rovescia, pochi spari soffocati dai silenziatori e missione compiuta.

Giù la maschera
Un piccolo salto temporale in avanti ci ha permesso di vedere un lato ben diverso del gameplay offerto da Ghost Recon: Future Soldier: abbandonata del tutto la Optic Camo e rimosso il silenziatore dal fucile d’assalto il protagonista e la sua squadra si sono apprestati a ricevere i rinforzi nemici giunti per controllare la situazione: è seguita una sparatoria di stampo decisamente action con visuale in terza persona durante le coperture, caratterizzata da un classico pop and shoot e da ambienti parzialmente distruttibili. Molto utile in questa sezione di fuoco libero si è rivelato l’utilizzo della scansione via satellite del territorio richiamabile dall’interfaccia, la quale evidenzia i nemici a schermo contornandoli con simboli rossi anche quando si trovano al riparo di mura o all’interno degli edifici. Questo futuristico gadget sarà affiancato da altri strumenti simili, come il lanciarazzi da spalla visto in alcuni trailer. L’azione si è ulteriormente movimentata all’arrivo di un elicottero nemico, con il protagonista chiamato ad un tiro di precisione per abbattere il pilota e conseguente schianto del velivolo. Ad arricchire la varietà dello scontro ci ha pensato anche l’intervento di un piccolo mech militare controllato dai nemici, la cui dotazione di mitragliatrici pesanti e di una discreta armatura ha costretto i compagni sul campo a concentrare il fuoco; in questo senso, l’Intelligenza Artificiale amica ci è sembrata molto reattiva e consapevole dell’ambiente circostante, compensando a livello di gameplay l’impossibilità di interagire direttamente con le azioni della squadra. La brevità della demo e le dimensioni relativamente ridotte del livello mostrato hanno comunque confermato un buon lavoro a livello di design che caratterizza con lucidità e realismo i campi di battaglia.

 
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